Roma
Fondazione CISAM
Spoleto, 2018; br., pp. 241, ill. b/n e col., cm 16x21.
(Il Medioevo nelle Città Italiane. 12).
collana: Il Medioevo nelle Città Italiane
ISBN: 88-6809-140-2
- EAN13: 9788868091408
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Per Roma, un libro come questo è forse più necessario che per altre città trattate nella presente collana. A Roma, infatti, il medioevo è nascosto. Se si eccettuano alcune chiese e una manciata di torri, il medioevo rischia di sfuggire anche al più colto dei visitatori. Il grande sviluppo edilizio della città nel Rinascimento e in età barocca, l'urbanistica post-unitaria e fascista che ha alterato a fondo la rete stradale e distrutto tanti monumenti medievali, ancor di più la passione antiquaria e archeologica per il mondo antico, che ha serenamente trascurato le stratigrafie medievali e sistematicamente spinto a "liberare" dalle aggiunte successive ogni monumento della Roma antica: tutti questi elementi spiegano perché il medioevo sembri scomparso dal paesaggio di Roma. Cancellata sotto il profilo edilizio e urbano, la Roma medievale ha inoltre sofferto a lungo di disinteresse e anche di discredito culturale. Per molti storici, la reale natura della città doveva essere quella di scenario all'affermazione del grande potere spirituale e universale del papato. Le concrete vicende della società, dell'economia e della politica cittadine poco interessavano, o addirittura venivano valutate negativamente. Tante volte Roma medievale è stata presentata come una città in declino, parassitaria, avida delle ricchezze della cristianità, grettamente contrapposta alla sua vera missione storica, ospitare e sostenere il monarca della cristianità tutta. Invece l'eredità della fase medievale della storia cittadina è molteplice, onnipresente, di indubbia importanza. Occorre però saperla riconoscere, abbandonando giudizi e disinteressi ormai datati e accettando di affrontare, sia pure in forma semplificata, le grandi discussioni scientifiche di cui Roma medievale è stata ed è oggetto, più di qualsiasi altro centro. Come va interpretato il passaggio al medioevo in quella che era stata la creatrice dell'Impero? Che ruolo ha realmente avuto il papato nella vita cittadina? Che significato dare alle pulsioni autonomistiche della cittadinanza verso il suo vescovo e gli imperatori medievali? Negli ultimi decenni, ricerche e dibattiti sono andati moltiplicandosi. Le nostre conoscenze sono enormemente cresciute. Il merito, oltre agli storici e agli esperti delle fonti scritte, spetta agli archeologi. Specialmente a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso Roma è stata oggetto di fondamentali campagne archeologiche, che hanno indagato a fondo anche le stratigrafie medievali. La quantità di informazioni delle quali disponiamo è quindi cresciuta in modo esponenziale. Qualsiasi ricostruzione che non tenga conto nella stessa misura delle testimonianze scritte, iconografiche, storico artistiche ed archeologiche, non sarà quindi che decisamente parziale. La lettura integrata di queste diverse fonti permette invece di evitare facili stereotipi interpretativi: decadenza e collasso, rinascita, parassitismo economico e così via. Proprio l'ampiezza delle nuove conoscenze e il loro carattere multidisciplinare spiega, infine, perché questo libro sia frutto della collaborazione di studiosi di formazione diversa, esperti di storia socio-economica e istituzionale, di storia della documentazione scritta e delle sue pratiche di produzione e conservazione, delle fonti materiali. Solo l'unione di specialisti diversi può restituire in tutta la sua complessità la ricca eredità medievale di Roma.