Statuto di Visso
Il Formichiere
Traduzione di E. Rizzi.
Edizione numerata in cento esemplari con numerazione romana.
Saggio introduttivo di Maria Grazia Nico Ottaviani, traduzione in lingua italiana di Elisabetta Rizzi, revisione di Stefania Zucchini.
Testo Multilingua.
Foligno, 2014; ril., pp. 302, cm 19x28.
ISBN: 88-98428-28-6
- EAN13: 9788898428281
Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Saggi Storici
Luoghi: Umbria e Marche
Testo in:
Peso: 1.41 kg
"La civiltà comunale medievale è una civiltà fondata sul diritto, tanto che si può parlare di "sistema" all'interno del quale convivevano il diritto comune ovvero dell'Impero (ius commune) e il diritto particolare (ius proprium) che era il diritto prodotto da ogni città piccola o grande durante il Medioevo. Piccole comunità e castelli nei secoli XV-XVI scrivono o riscrivono lo statuto, non tanto in un'ottica di autonomia politica quanto piuttosto di riconosci- mento dell'autorità della Santa Chiesa o del Papato, come si legge anche nel proemio del testo di Visso. Queste redazioni attestano la lunga vigenza degli statuti fino a tarda età, prin- cipalmente come tramite per l'amministrazione periferica locale ma anche come espressione dell'orgoglio e dell'impegno delle autorità municipali, che utilizzarono il testo come strumento pratico e quotidiano. Lo statuto sarà sempre sentito come espressione di autonomia politica locale, anche e tanto più nei momenti in cui quell'autonomia venne scemando in presenza di forti pressioni verso l'accentramento all'interno di compagini territoriali e statuali vaste come fu lo Stato della Chiesa, e all'interno di quello, la provincia del Ducato di Spoleto di cui Visso faceva parte. Importante sottolineare che gli statuti di castelli come Visso rientrano nella categoria degli "statuti rurali", cioè di quelle compilazioni che appaiono più tardi rispetto agli statuti cittadini, e con caratteristiche diverse in quanto è limitata in essi la materia penale e dell'ordine pubblico; tuttavia con il tempo si assiste a un ampliamento delle materie trattate, tanto che vengono inserite, accanto alla normativa di tipo tradizionale e consuetudinario (disposizioni sui lavori agricoli, tempi e modi di essi, disposizioni sui danni dati, obblighi di buon vicinato, mercato locale), altre norme su questioni fiscali, di proce- dura civile, penale e amministrativa. Anche gli statuti rurali, in ogni caso, riflettono la realtà concreta di una comunità alla ricerca costante della sicu- rezza civica, tesa alla salvaguardia del patrimonio comunale e all'esercizio delle proprie attività. Il testo originale dello statuto di Visso del secolo XV (Statuta communis et populi civitatis Vissi) di cui si presenta la traduzione in questo volume è con- tenuto in un libro o codice manoscritto in pergamena, conservato presso il locale archivio storico comunale." (dal saggio introduttivo di Maria Grazia Nico Ottaviani)