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Il Jazzista del Gulag. La Straordinaria Vita di Eddie Rosner tra Hitler e Stalin

L'Ancora del mediterraneo

Napoli, 2009; br., pp. 149, cm 15x21.
(Un Mondo a Parte).

collana: Un Mondo a Parte

ISBN: 88-8325-239-X - EAN13: 9788883252396

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.1 kg


All'anagrafe era Adolph (i genitori ebrei non potevano immaginare quali presagi funesti celasse quel nome); lui invece scelse di farsi chiamare Eddy e divenne un trombettista famoso. Ma nella Germania degli anni Trenta era già disdicevole essere ebreo; se poi suonavi una musica "da negri" e la intervallavi con sketch satirici, meglio fuggire: prima in Polonia e poi in Bielorussia. Lì la sorte sembrò inizialmente sorridergli: un alto funzionario del Partito comunista lo sentì suonare per caso e decise di trasformare la sua band nella prima orchestra di stato. La sua fama giunse alle stelle, tanto che Eddy si trovò persino a esibirsi di fronte un unico spettatore, Stalin. Tuttavia con gli anni la tensione con l'America crebbe sempre di più. Finché nel 1946 la Russia mise al bando tutto ciò che era "americano". Così Eddy venne spedito prima in Siberia e poi nella terribile prigione della Kolyma. Da cui uscì solo nel 1954. Tornato a Mosca, costituì una nuova band che furoreggiò per tutti gli anni Sessanta. Nel frattempo, tentava invano di tornare in Germania; ma il visto gli veniva puntualmente negato e le sue pressanti richieste gli valsero un nuovo soggiorno obbligato in Bielorussia. Solo con l'interessamento dell'ambasciata americana, nel 1974, riuscì a espatriare.

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