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La millenaria abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese

Nautilus Edizioni

Torino, 2008; br., pp. 52, ill. b/n e col., cm 17x23.
(Quaderni Monumenti del Canavese).

collana: Quaderni Monumenti del Canavese

ISBN: 88-86539-11-8 - EAN13: 9788886539111

Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Centri Minori,Mosaico,Saggi e Studi sull'antichità,Scavi

Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Piemonte e Valle d'Aosta

Extra: Religione e Arte Religiosa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.16 kg


Le trasformazioni storiche e sociali che un complesso architettonico subisce nel corso dei secoli lasciano un'impronta indelebile, il segno evidente delle stratificazioni succedutesi e degli adattamenti evolutivi. Gli interventi di tutela e restauro devono tendere alla conservazione in maniera corretta ed adeguata, non tralasciando un'operazione fondamentale che è quella di un'indagine approfondita di tutte le pregresse tracce lasciate dalla storia sul corpo vivo della struttura.
Un tale atteggiamento filosofico consente certamente un approccio corretto non solo al restauro fine a se stesso ma anche e, soprattutto, alla riqualificazione del manufatto nel suo contesto territoriale.
Nel caso del restauro dell' Abbazia Benedettina di Fruttuaria l'obiettivo è stato raggiunto: dopo trasformazioni e modifiche avvenute nei secoli passati, l'attento cantiere, iniziato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica già alla fine degli anni '70, ha permesso di riportare alla luce splendidi mosaici e strutture risalenti all'anno 1000, con sovrapposizioni storiche che oggi si possono ammirare attraverso un percorso di visita - organizzato con visite guidate dai volontari dell' Associazione Amici di Fruttuaria - che si snoda con maestria dal piano pavimentale e dell'attuale chiesa settecentesca ai resti sotterranei dell'originario impianto romanico dell'Abbazia, conducendo il visitatore in un suggestivo e affascinante dedalo di passaggi e camminamenti, in totale sicurezza, fino a giungere all'apparato musivo che stupisce per la delicatezza e l'eleganza delle raffigurazioni e dei colori.
L'intervento di restauro ha riportato alla pubblica fruizione uno dei monumenti più significativi dell'architettura abbaziale, nell'ottica della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, vedendo l'impegno congiunto della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte e dell'Amministrazione Comunale, in uno stretto e fattivo rapporto di collaborazione che da anni la Soprintendenza ha avviato con le istituzioni e gli enti locali e, in particolare, nelle valli del Canavese.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci