Organizzazione teatrale e politica del teatro nell'Italia fascista
Scarpellini Emanuela
LED - Edizioni Universitarie di Lettere Economia e Diritto
Milano, 2004; br., pp. 388, ill., cm 16x23,5.
(Il Filarete. Università degli Studi di Milano. Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia. 214).
collana: Il Filarete. Università degli Studi di Milano. Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia
ISBN: 88-7916-270-5 - EAN13: 9788879162708
Soggetto: Saggi Storici,Teatro
Testo in:
Peso: 0.67 kg
L'intervento del partito: l'attività dell'Ond: Politica e spettacolo - L'organizzazione delle filodrammatiche - I Carri di Tespi - VI. Crisi del settore teatrale: Teatro e cinematografo - Verso gli anni '30 - VII. La Corporazione dello spettacolo: Origini della Corporazione dello spettacolo - L'azione sindacale: ancora del mediatorato - L'azione economica: le sovvenzioni - L'azione artistica: l'Istituto na-zionale del teatro drammatico - Sviluppi dell'organo corporativo - VIII. Teatro e propaganda: Il ruolo della propaganda - L'Ispettorato del teatro - IX. La vicenda della Suvini Zerbini - X. Il Ministero della cultura popolare: Le sanzioni e il controllo sulla stampa - Il disciplinamento delle compagnie: le sovvenzioni - La campagna antiborghese - La censura - Interventi legislativi ed ef-fetti della politica teatrale - I giovani e il teatro - XI. Teatro di massa e drammaturgia fascista: La funzione della cultura popolare - Le iniziative del teatro di massa -Teatro di propaganda fascista - XII. Teatro in tempo di guerra: Nuovi compiti del teatro nazionale - Il problema dei giovani - Un teatro per l'Impero: l'Eti e l'E 42 - Evoluzione delle scene nel conflitto - XIII. La Repubblica di Salò - Epilogo.
Realizzato interamente su documenti d'archivio e documentazione tratta da giornali e riviste dell'epoca, questo volume offre la ri-costruzione più completa e dettagliata del teatro italiano nel periodo fascista. Vengono così delineate, in primo luogo, l'evoluzione del mondo teatrale, che spazia dai circuiti delle sale alla composizione sociale del pubblico, dalle vicende dei principali protagonisti (attori, autori, impresari) alla stampa specializzata; secondariamente, la politica del fascismo verso il teatro, iniziata negli anni Venti con la creazione di specifiche organizzazioni sindacali, il sostegno finanziario alle compagnie in crisi e il miraggio della creazione di un grande teatro di Stato. Lo studio mostra come questa politica negli anni Trenta dia luogo a un controllo totalitario del settore - realizzato tramite il Ministero della cultura popolare - non privo di durezza, come sperimenta la Suvini Zerboni, principale industria teatrale del tempo. Il regime insegue l'obiettivo di trasformare il teatro in un vero e proprio mezzo mediatico di propaganda, con strumenti come le filodrammatiche o i Carri di Tespi, le iniziative del 'teatro di massa' e l'appoggio a tutte le crociate politiche del fascismo (la guerra per l'Impero, la campagna antiborghese, quella antisemita). Tutto ciò prosegue anche durante il conflitto mo n-diale fino agli ultimi giorni della Repubblica di Salò, quando prende forma la ribellione di molti giovani artisti e intellettuali alle im-posizioni estetico-culturali e ideologiche del regime. La storia del teatro durante il fascismo risulta pertanto significativa non solo come ricostruzione di un'importante pagina storica, ma anche perché permette di risalire alla genesi della struttura teatrale odierna e di gettare luce sui caratteri della complessiva esperienza fascista, vista attraverso il prisma della sua politica culturale.
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