La religione della Cina. La tradizione vivente
Astrolabio Ubaldini
Traduzione di Laurenti C.
Roma, 2011; br., pp. 380, cm 15,5x21,5.
(Civiltà dell'Oriente).
collana: Civiltà dell'Oriente
ISBN: 88-340-1614-9
- EAN13: 9788834016145
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Orientale & Indiana
Testo in:
Peso: 0.578 kg
"Che ne è stato della religione cinese?". Questa domanda, che si ripresenta oggi ancora più attuale, è immediatamente seguita da un'altra: "La Cina ha una vera religione autoctona?". Furono i gesuiti, nei primi anni del XVII secolo, a dare inizio al dibattito, sostenendo in tutta fretta che la vera religione della Cina era il confucianesimo. Quella 'setta venerabile' era, a loro parere, perfettamente compatibile con la fede cristiana. La sinologia, grazie ai contributi straordinari di Édouard Chavannes (1865-1918), Henri Maspero (1883-1945) e Marcel Granet (1884-1940), doveva screditare le teorie dei gesuiti e dimostrare il ruolo fondamentale del taoismo. Le trasformazioni della società cinese e la sua attuale espansione nel mondo possono essere comprese solo in riferimento a questa 'tradizione vivente', una tradizione che, nonostante le distruzioni e le persecuzioni sistematiche, è sopravvissuta fino a oggi in seno alla società cinese e che, grazie a strutture liturgiche assolutamente democratiche, ha saputo rimanere fedele alla sua missione civilizzatrice e diffondere la sua immensa eredità spirituale nel mondo intero. Lungi dall'essere una dottrina morale dualista e austera, la fede della Cina consiste nel seguire la natura nella sua creazione spontanea in armonia con il Tao, e nell'alternarsi dinamico di due forze complementari, lo yin e lo yang. Autentica religione universale dell'uomo, il taoismo vede il mondo come un tutto, felice di trovare in ogni cosa, nessuna esclusa, l'unità.