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La scienza politica

Vecchiarelli

Manziana, 2022; br., pp. 116, cm 15x21.
(Negotia Litteraria. 30).

collana: Negotia Litteraria

ISBN: 88-8247-464-X - EAN13: 9788882474645

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Pubblicata a Roma nel 1623, la Paedia politices è senza dubbio fra gli scritti più noti e discussi del poligrafo tedesco Kaspar Schoppe. Riprendendo e sviluppando le tesi sostenute nella Machiavellica o Apologia duplex, composta pochi anni prima (tra il 1618 e il 1619) e rimasta inedita, Schoppe si impegna nella Paedia a difendere Niccolò Machiavelli dalle accuse mossegli da più parti – in particolare dall’ugonotto Innocent Gentillet e dai gesuiti Antonio Possevino e Pedro de Ribadeneira. Pur senza fare il nome del Segretario fiorentino e citare i titoli delle sue opere, Schoppe denuncia infatti la scorrettezza logica e meto-dologica di queste accuse, nonché la loro incompatibilità con gli insegnamenti di Aristotele e Tommaso d’Aquino. Nel far ciò, Schoppe consegna ai lettori un modello di scienza politica iuxta propria principia, risponden-te cioè a criteri e obiettivi peculiari, distinti da quelli che caratterizzano altre branche del sapere, soprattutto la teologia e la filosofia morale. Sotto questo profilo, la Paedia politices – di cui si offre qui la traduzione italiana – esprime appieno quel processo di trasformazione della politica in disci-plinaPubblicata a Roma nel 1623, la Paedia politices è senza dubbio fra gli scritti più noti e discussi del poligrafo tedesco Kaspar Schoppe. Riprendendo e sviluppando le tesi sostenute nella Machiavellica o Apologia duplex, composta pochi anni prima (tra il 1618 e il 1619) e rimasta inedita, Schoppe si impegna nella Paedia a difendere Niccolò Machiavelli dalle accuse mossegli da più parti – in particolare dall’ugonotto Innocent Gentillet e dai gesuiti Antonio Possevino e Pedro de Ribadeneira. Pur senza fare il nome del Segretario fiorentino e citare i titoli delle sue opere, Schoppe denuncia infatti la scorrettezza logica e meto-dologica di queste accuse, nonché la loro incompatibilità con gli insegnamenti di Aristotele e Tommaso d’Aquino. Nel far ciò, Schoppe consegna ai lettori un modello di scienza politica iuxta propria principia, risponden-te cioè a criteri e obiettivi peculiari, distinti da quelli che caratterizzano altre branche del sapere, soprattutto la teologia e la filosofia morale. Sotto questo profilo, la Paedia politices – di cui si offre qui la traduzione italiana – esprime appieno quel processo di trasformazione della politica in disciplina “scientifica” e autonoma che si verifica nel corso del Seicento.

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