Le aquile di Zeythun
Idrovolante
Cesena, 2022; br., pp. 518, cm 15x21.
EAN13: 9791281143029
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Turchia 1895. Il sultano Abdul Hamid vuole reprimere i movimenti di protesta delle minoranze armene, guidate dal partito socialdemocratico Hnchak, che mirano a ottenere le riforme previste dal trattato di Berlino del 1878. Ciò che teme è che possa ripetersi quanto già accaduto nei Balcani a causa dell'indipendentismo slavo. Decide quindi di adottare una politica di feroce rappresaglia per scoraggiare ogni aspirazione innovatrice, approfittando anche della "morbidezza" delle proteste delle nazioni europee. Interi villaggi vengono così rasi al suolo e la popolazione armena massacrata. L'occasione è propizia per chiudere vecchi conti ancora aperti con Zeythun, una indomita città armena arroccata sui monti della Cilicia. Un esercito di cinquantottomila uomini viene così inviato per annientarla, e vendicare la bruciante sconfitta che l'esercito turco aveva subito nel 1862, anno della prima ribellione di Zeythun. I turchi erano convinti che avrebbero distrutto la città nel giro di pochi giorni, ma la resistenza della città minò clamorosamente le loro certezze.