Terre incognite. Retorica e religione in Machiavelli
Franco Angeli
Milano, 2012; br., pp. 192.
(Il Limnisco. Cultura e Scienze Sociali. 31).
collana: Il Limnisco. Cultura e Scienze Sociali
ISBN: 88-204-1158-X
- EAN13: 9788820411589
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.324 kg
"Ancora che per la invida natura degli uomini sia sempre suto non altrimenti periculoso trovare modi e ordini nuovi che si fussi cercare acque e terre incognite"... I Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio si aprono con questa espressione celebre. Tuttavia si è spesso dato all'incipit un mero valore stilistico, un omaggio formale dell'ex Segretario fiorentino allo spirito dei tempi, segnato dai grandi viaggi e dalle scoperte strabilianti. Invece è il simbolo perfetto e paradigmatico della cultura machiavelliana che intreccia storia e geografia, filologia e prospettiva, antico e moderno. È la nuova sensazionale scoperta di chi ha "deliberato entrare per una via, la quale, non [è] suta ancora da alcuno trita" ed è approdato a una teoria politica rivoluzionaria che si appresta a consegnare nelle lunghe pagine successive. Questo è l'"offizio" che rimane all'"uomo buono" che guarda a Firenze dal confino di San Casciano o dall'ozio degli Orti Oricellari: insegnare a chi, "più amato dal Cielo", possa realizzare quanto egli ha inteso "di quelli e di questi tempi" e non ha potuto realizzarlo. Da quelle terre incognite inizia il viaggio nel cosmo machiavelliano, in cui personaggi mitici e governanti attuali popolano il pensiero di Machiavelli alla ricerca ostinata e temeraria di modi e ordini nuovi per governare le sfide della propria epoca e le perenni questioni della politica.