La Flagellazione del Primitivo. Il problema della forma dall'arte tribale a Picasso
Bollati Boringhieri
Torino, 2006; br., pp. 172, 96 ill. b/n, cm 15x22,5.
(Nuova Cultura. 132).
collana: Nuova Cultura
ISBN: 88-339-1699-5
- EAN13: 9788833916996
Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.355 kg
Nel 1907 Picasso finisce di dipingere le Demoiselles d'Avignon. Il famoso critico Louis Vauxcelles, ironizzando sui volti "a cubi" dipinti sulla grande tela, insinua che lo spagnolo ha guardato con troppa intensità alcune maschere africane che in quegli anni già circolavano a Parigi, soprattutto negli atelier degli artisti: viene subito stabilita un'associazione forte, acritica, fra la prima opera del Cubismo e l'arte etnografica. Molti anni dopo, questa stessa associazione viene fatta propria da William Rubin, che nel 1984 cura, per il Museum of Modem Art di New York, l'esposizione Primitivism in 20th Century Art: al visitatore vengono proposte una serie di opere di Picasso, Matisse, Klee, Epstein, che, messe accanto a oggetti etnografici dell'Africa, dell'Oceania e delle Americhe, suggeriscono un appiattimento delle prime su quest'ultimi, come se fossero un loro rifacimento, una sorta di pastiche esotico. Associazione-interpretazione che ancora oggi continua a influenzare buona parte della critica che indaga sui rapporti fra "arte etnografica" e "arte contemporanea". L'autore di questo saggio respinge tale interpretazione e, in base alle sue ricerche sul terreno mirate all'individuazione delle ragioni estetiche che spingono un creatore di immagini a costruire determinate forme espressive, verbali e non verbali, dimostra che proprio in un dato meccanismo mentale escogitato per comporre tali forme va cercato il motivo dello sguardo gettato da Picasso su alcuni oggetti etnografici.