I fantasmi del Cansiglio. Eccidi partigiani nel trevigiano 1944-1945
Gruppo Ugo Mursia Editore
Milano, 2011; br., pp. 390, cm 14x21.
(Testimon. Fra Cron. e Storia. ii Guerra Mon).
collana: Testimon. fra cron.e storia.II guerra mon
ISBN: 88-425-4683-6
- EAN13: 9788842546832
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia,Veneto
Testo in:
Peso: 0.39 kg
Nel corso della guerra civile 1944-45 la provincia di Treviso rappresentò una delle zone più martoriate d'Italia. La presenza sul Cansiglio di un nutrito gruppo di partigiani bolognesi inviati dai vertici del Partito comunista italiano contribuì a far lievitare lo scontro fra le parti e il numero dei morti in una zona tradizionalmente poco incline alla violenza. La furia omicida di questi "vendicatori" si sviluppò soprattutto a guerra finita, quando i vinti avevano deposto le armi e si erano arresi, e risultò quindi più facile colpirli. Non poteva del resto essere altrimenti, dal momento che la vantata costituzione di "divisioni", "brigate" e "battaglioni" partigiani in termini di organici si riduceva alla presenza di reparti numericamente poco consistenti che operavano con tecniche di guerriglia basate su sabotaggi, imboscate e azioni "mordi e fuggi", provocando inutili e sanguinose rappresaglie pagate quasi sempre dalla popolazione civile. Alla prova del fuoco dello scontro frontale nei rastrellamenti del Grappa e del Cansiglio, queste forze, disorganizzate e mal equipaggiate, si sfaldarono riapparendo a guerra finita per occupare città deserte, sfilare da vincitori a fianco degli angloamericani e consumare le ultime vendette su militari e civili, i corpi della maggior parte dei quali - più di 2.000 secondo fonti partigiane vennero fatti sparire nelle numerose foibe della zona. Prefazione di Francesco Lamendola.