Claudio Parmiggiani. La Porta Maggiore della Cappella di Villa Celle
Sergio Risaliti - Giuliano Gori
Gli Ori
Testo Italiano e Inglese.
Pistoia, 2015; br., pp. 96, ill. b/n e col., cm 17,5x23.
ISBN: 88-7336-553-1 - EAN13: 9788873365532
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Arte dei Metalli (Bronzo, Ferro, Peltro..),Arte del Legno (Cornice, Intaglio, Mobili..),Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.32 kg
Contestualmente al restauro dell'antica Cappella gentilizia è stata posta la nuova porta in ghisa, a due battenti nei quali sono incastonati degli occhi. In realtà, è il calco di un occhio, sempre lo stesso, quello del David di Michelangelo che l'artista ha ripreso e replicato in tante piccole formelle. L'angolazione del calco è diversa e a ben guardare gli occhi sembrano differenti fra loro anche se derivano da un unico particolare, quell'occhio di David al centro del quale - come pupilla - Michelangelo aveva stilizzato un piccolo cuore. Il sopracciglio è corrucciato, lo sguardo fiero; la patina scura della ghisa sottolinea un senso di sacralità e rigore. Avvicinandosi al grande portale ci si sente osservati, scrutati, indagati; tanti occhi che stanno a guardia di un luogo sacro, la cappella settecentesca a pianta centrale inaugurata nel 1703 e dedicata a San Carlo Borromeo, un piccolo gioiello architettonico - e non solo - posto a fianco della villa. Chi oltrepassa la soglia della Cappella si trova in un autentico scrigno pervaso da un'atmosfera intima e sacrale e chiudendosi la porta alle spalle l'occhio, lo sguardo, rimane fuori, lasciando il visitatore assorto in un'aura di riservatezza.
A differenza di tutte le altre opere che costituiscono la collezione di Arte Ambientale della Fattoria di Celle, la porta di Parmiggiani non è una vera e propria realizzazione site-specific, infatti, Giuliano Gori aveva visto l'opera esposta alla mostra Arte torna Arte alla Galleria dell'Accademia a Firenze nel 2012. Per uno strano gioco del destino l'assemblaggio delle 230 piccole formelle occupava lo stesso spazio del vano della porta della cappella di Celle e Gori vide questo fatto quasi come una predestinazione: per una volta era stata l'opera a scegliere lui!
A Firenze, però, essa non era concepita come "porta" ma Parmiggiani, che ha sposato immediatamente l'idea di Giuliano Gori di posizionarla a Celle, ha fatto le opportune modifiche per farla diventare tale. (Enrica Ravenni)
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