Monocromo. L'Utopia del Colore
Silvana Editoriale
Marsala, CONVENTO DEL CARMINE.
Marsala, Convento del Carmine, 11 luglio - 11 ottobre 2009.
Cinisello Balsamo, 2009; br., pp. 144, 30 ill. b/n, 60 ill. col., cm 23,5x28,5.
(Cataloghi di Mostre).
collana: Cataloghi di Mostre
ISBN: 88-366-1463-9
- EAN13: 9788836614639
Soggetto: Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.874 kg
Il monocromo ha attraversato l'arte del Novecento con un ampio ventaglio di declinazioni e di significati: di volta in volta (e non di rado tutti questi aspetti congiunti) aspirazione all'assoluto, riduzione al grado zero della pittura, esaltazione della dimensione percettiva e simbolica del colore, riflessione sulle coordinate elementari di spazio e tempo, evidenza delle materie naturali o industriali, il monocromo ha così postulato, nella purezza lampante del colore, una nuova dimensione dell'utopia, fisica non meno che mentale. L'attenzione all'architettura e al design si è allora incrociata con la ricerca di una purezza venata di misticismo, l'esplorazione dei fonemi primari della visione e dello sguardo con la contaminazione di un nuovo universo di icone. In Italia, la grande stagione del monocromo coincide non a caso con i decenni che seguono il dopoguerra, quando le istanze di modernizzazione, i nuovi processi dell'industria e l'inquietudine di una società in rapida e profonda mutazione concentrano su questo tema una carica sperimentale tanto rigorosa quanto visionaria, fatta propria da molti dei maggiori artisti del secondo Novecento: da Burri a Fontana, da Manzoni a Castellani e Bonalumi, da Scarpitta a Consagra, da Mauri e Uncini a Schifano, Angeli e Festa, fino a Isgrò, Verna e Olivieri.