Alfonso Borghi. Oscillazioni mutevoli
Reggio Emilia, 2003; ril., pp. 146, ill. col., cm 23x29.
(Circe).
collana: Circe
ISBN: 88-900800-9-4
- EAN13: 9788890080098
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Nessun Luogo
Testo in:
Peso: 1.62 kg
Alfonso Borghi ha alle spalle un lungo, pluridecennale cammino sulla strada della pittura. La sua prima personale è del 1967, quasi trentacinque anni fa. E dipingeva allora paesaggi e figure, tra realismo, espressionismo e una visionarietà metafisio-surrealista. Da cui si è progressivamente allontanato per approdare nei primi anni Novanta ad un fare più allusivo, sempre meno conpromesso col referente naturale ed antropomorfo. In immagini realizzate con forza espressiva, con piglio gestuale e densa matericità, tuttavia costantemente controllate nella struttura: non per calcolo compositivo, ma per un naturale - istintivo verrebbe da dire - bisogno di decantare l'urgenza immaginativa. Borghi ha continuato a intrattenere un rapporto con le cose e le persone, cercando una narratività fatta di folgoranti richiami, di scariche dinamiche, di coinvolgimento emotivo, anche sul registro fantastico. Ed è pure la causa del dialogo, cercato e praticato, coi poeti, registi cinematografici e musicisti, Verdi innanzitutto, al quale l'artista ha dedicato già qualche anno fa, una serie di dipinti.(...) Il nuovo ciclo qui esposto non è quindi motivato solo dall'occasione delle celebrazioni del centenario della morte del Maestro. E' invece, la continuazione di un discorso da tempo avviato, ora su un piano di grande impegno, anche nelle dimesioni, ma soprattutto nella tensione a raggiungere una sintesi figurale della genialità musicale di Verdi, colta in sette suoi capolavori, di differente tradizione e temperie poetica: dal Macbeth (...) a una creazione non teatrale, la sublime Messa da Requiem.
Opere tutte vissute da Borghi con stretta partecipazione, fuori, quindi, pur nel rispetto del lavoro di Verdi, di subordinazioni illustrative. Quanto viene esposto è il risultato dell'incontro di due diverse personalità, non solo di due differenti linguaggi. Che di per sè, la storia insegna, può essere fonte di illusioni rischiose, nella presunzione di trovare meccanismi interlinguistici scientificamente fondati, o anche solo di soluzioni approssimative, nel libero confronto tra "colore" musicale e colore pittorico.(...)