Mio padre somigliava a Dustin Hoffman
Milano, 2024; br., pp. 68, cm 12x20,5.
(Agape. 245).
collana: Agape.
ISBN: 88-9346-811-5
- EAN13: 9788893468114
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
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«Come riuscire a definire ricordi che sfuggono alla definizione, che si allargano o si restringono prendendo la forma stessa delle nuvole? È la dolcezza dell'endecasillabo a governare la marea montante della memoria, a cominciare dal bellissimo titolo (Mio padre somigliava a Dustin Hoffman) per tentare una musica, una melodia che ci restituisca attimi, profili, voci di chi non c'è più. In questo ricordare, la presenza della figlia è discreta: un'ombra che si aggira nelle foto ricordo [...] Il padre è per sempre la figura amata di Sciangabèn (Jean Gabin), e il ricordo in questo caso, si fa musica di poesia, settenari galoppanti. È sempre estate di San Martino, nelle regioni della memoria: il primo amore, i giovani insegnanti delle scuole superiori, la voglia di giovinezza, la musica e le canzoni come Something, consentono alla poeta di rinascere sempre, attraverso la memoria, di riattraversare la propria scrittura e i propri studi, in cui amore per la musica e il cinema si sono concretizzati in ricerche e libri importanti. La poesia è dunque, per Silvia Albertazzi, riattraversamento affettivo delle passioni, degli affetti, dei libri che ha scritto e delle ricerche compiute, in un continuum che è autenticità di vita e di scrittura.» (dalla prefazione di Loredana Magazzeni)