Stanislao Falchi e la Roma musicale della Belle Époque
LIM Editrice
Lucca, 2022; br., pp. 412, cm 17x24.
(Ritratti. 4).
collana: Ritratti
ISBN: 88-5543-171-4
- EAN13: 9788855431712
Soggetto: Musica
Testo in:
Peso: 0.97 kg
Apprezzato da Verdi - ma ferocemente stroncato da D'Annunzio - Stanislao Falchi (Terni, 29 gennaio 1851 - Roma, 14 novembre 1922) ebbe una brillante carriera di direttore d'orchestra e compositore, interrotta solo per dedicarsi alla direzione del Liceo musicale di Santa Cecilia di Roma, nel quale insegnava dall'anno stesso della fondazione. Figura centrale dell'ambiente culturale romano tra i due secoli, Falchi ebbe incarichi di primissimo piano e rapporti con i più importanti compositori del periodo (tra i quali spiccano Puccini, Boito, Respighi, Mascagni, Tosti e Sgambati). Trasferitosi nella capitale giovanissimo per completare gli studi, lì svolse l'intera carriera: dal debutto sul podio del Teatro Apollo come sostituto dell'orvietano Luigi Mancinelli (1875) fino alla direzione del Liceo Musicale di Santa Cecilia (1902), incarico che gli fu conferito all'unanimità e che mantenne, unitamente all'insegnamento di Composizione, fino al 1915. Insigne didatta, ebbe tra gli allievi musicisti del calibro di Vittorio Gui, Licinio Refice, Adriano Lualdi, Bernardino Molinari e Vincenzo Tommasini, mentre, come direttore, favorì notevolmente lo sviluppo dell'istituzione ceciliana.