Il cinema francese negli anni di Vichy
Mimesis Edizioni
Sesto San Giovanni, 2018; br., pp. 204, ill.
(Mimesis-Cinema. 57).
collana: Mimesis-Cinema
ISBN: 88-575-4361-7
- EAN13: 9788857543611
Soggetto: Cinema
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Europa
Extra: Arte Francese
Testo in:
Peso: 0.48 kg
Il 17 giugno 1940 il maresciallo Pétain annunciò alla radio che il governo da lui formato avrebbe chiesto un armistizio alla Germania. La Francia fu divisa e il regime di Vichy iniziò a operare discriminazioni politiche e civili e a collaborare con l'occupante. Avanzava sotto diverse forme la risposta alla "decadenza" della Francia repubblicana: la "rivoluzione nazionale", e con essa una ristrutturazione del cinema nazionale, parte di una più ampia operazione di colonialismo economico condotta dalla Germania nazionalsocialista. Tra il 1940 e il 1944 l'industria del cinema francese produsse duecentoventi lungometraggi di finzione: commedie leggere, adattamenti letterari, melodrammi, polizieschi, ambientazioni storiche e fantastiche. Il pubblico si recò al cinema con continuità, premiando i film francesi: un paradosso che rispondeva a un "bisogno esistenziale di scuotersi da dosso la realtà quotidiana e l'umiliazione". Il saggio iniziale ricostruisce il contesto produttivo e culturale del cinema francese del periodo, mentre le schede filmografiche che lo accompagnano restituiscono al lettore la sua ricca e sorprendente varietà: un'ampia selezione di opere e autori che rende conto della "curiosa età dell'oro" vissuta dal cinema francese durante il periodo di Vichy, contraddistinta dall'oscillazione tra il collaborazionismo e la resistenza, tra l'Occupazione e la Liberazione.