Cambio di rotta. La dottrina Bush e la crisi della supremazia americana
Lindau
Torino, 2007; br., pp. 252, ill., cm 14,5x21,5.
(I Draghi).
collana: I Draghi
ISBN: 88-7180-614-X
- EAN13: 9788871806143
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Americana
Testo in:
Peso: 0.303 kg
La campagna per la sostituzione del regime di Saddam Hussein rischia di tramutarsi nel Vietnam di George W. Bush. La guerra in Iraq avrebbe dovuto rappresentare l'attuazione della dottrina di sicurezza nazionale elaborata nei mesi successivi all'11 settembre, e imperniata sulla diffusione della democrazia in Medio Oriente. Invece la ricetta di Bush è rimasta impantanata fra il Tigri e l'Eufrate. Così l'America, distratta dal caos iracheno, si è trovata costretta a cambiare rotta: a cedere dapprima agli europei il bastone del comando sul dossier nucleare iraniano e quindi a rivedere la sua strategia nel Golfo. Il "fiasco" è figlio di una concezione radicale portata al Pentagono da Donald Rumsfeld: la convinzione che la guerra leggera e la tecnologia bastino per vincere i conflitti e assicurare la pace. E di un'errata comprensione della natura della battaglia che gli Stati Uniti sarebbero andati a combattere a Baghdad: un'azione di regime change, non un conflitto per ripristinare lo status quo. E nelle stanze del Pentagono quindi, e ancor prima che i soldati mettessero piede in Iraq, che è stata annacquata la "Dottrina Bush". Che resta un'idea fortemente americana e ben radicata nella tradizione nazionale.