Le cose che credevamo di sapere
Corbaccio
Traduzione di De Medio E.
Milano, 2017; ril., pp. 298, cm 15x22,5.
(Narratori Corbaccio).
collana: Narratori Corbaccio
ISBN: 88-6700-316-X
- EAN13: 9788867003167
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.79 kg
Ravine Roy ha diciott'anni e festeggia il suo compleanno a letto, dove si trova ormai da dieci anni. E non ha in programma di alzarsi nel futuro immediato. D'altronde non ha alcun desiderio di affrontare il Grande Mondo di Fuori. «Non vorresti almeno provarci?» domanda sua madre. Ma Ravine non vuole. Non può. Soffre di una sindrome che le causa dei dolori cronici che le impediscono di muoversi. Da un giorno di dieci anni fa. Il giorno in cui tutto è cambiato. Il giorno in cui è scomparsa la sua amica del cuore. La mamma, originaria del Bangladesh, cerca in tutti modi di aiutarla a guarire e le regala un diario per raccontare la sua vita, nella speranza che riesaminare gli eventi la aiuti a reagire. Chi era Marianne, come diventata amica di Ravine, che cosa è successo veramente, perché è scomparsa? Ripercorrere gli anni dell'infanzia - quando, con Marianne e il fratello di lei Jonathan, Ravine trascorreva giornate serene, fatte di giochi, avventure e confidenze - e confrontarli con il doloroso presente è difficile, ma Ravine, nutrita dai piatti profumati e speziati della madre e c la sua incrollabile e allegra fiducia, trova la forza di non mollare e riaffacciarsi alla vita. Costi quel che costi. "Le cose che credevamo di sapere" è un romanzo d'esordio fresco e intenso, delicato e commovente, che insegna a ricominciare dalle proprie radici. Perché è così che ci riesce Ravine, facendo fiorire il proprio futuro ricordando il tempo in cui lei e Marianne, le due amiche per la pelle, si dicevano: «Cantiamo e travestiamoci. Scriviamo delle storie e inventiamoci un modo per riparare il mondo».