Le lapidi dell'Antico Cimitero Ebraico del Lido di Venezia. Storia, arte, poesia e paleografia
La Giuntina
Firenze, 2024; br., pp. 1400, ill., cm 21,5x28,5.
(Fuori Collana).
collana: Fuori Collana
EAN13: 9791255690023
Soggetto: Urbanistica e Viabilità
Testo in:
Peso: 4.61 kg
Il presente volume è il decimo della collana Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae ed è dedicato all'Antico Cimitero Ebraico del Lido di Venezia. L'opera è frutto del lavoro di ricerca portato avanti dall'autrice per il suo dottorato in Studi Ebraici conseguito presso l'Università di Bologna in cotutela con l'École Pratique des Hautes Études di Parigi. L'opera è stata concepita in due tomi. Il tomo I si apre con le presentazioni di Mauro Perani, Dario Calimani, Rav Alberto Sermoneta e Jack Arbib con Rosemary Eshel, che introducono l'autrice e il contesto storico-culturale in cui è inserito il cimitero. I capitoli seguenti includono studi approfonditi riguardanti gli aspetti più importanti delle lapidi veneziane. Il primo capitolo racconta brevemente le vicende storiche e i mutamenti che ha subito l'Antico Cimitero nel corso dei secoli, dalla sua fondazione nel 1389 fino ad oggi, nonché gli studi e gli interventi che sono stati condotti in passato sulle lapidi, in modo da definire il quadro storico in cui si inserisce il cimitero nella Laguna. Il secondo capitolo considera l'aspetto letterario degli epitaffi. Vengono esaminate le forme e gli stili poetici che caratterizzano la composizione degli epitaffi, contestualizzandoli poi nell'ambito della coeva poesia ebraica e italiana sia dal punto di vista testuale che contenutistico. Il terzo capitolo invece include un'analisi paleografica delle lapidi, con cui si cerca di capire come si sia sviluppata la scrittura epigrafica in Italia nel corso degli anni e da cosa essa sia stata influenzata. Il quarto capitolo si focalizza sull'aspetto artistico e decorativo delle lapidi e si divide in due paragrafi. Il primo riguarda gli stili architettonici con cui sono state realizzate le pietre tombali, il secondo è invece un approfondimento sull'araldica ebraica attraverso l'analisi degli stemmi familiari incisi sulle lapidi del cimitero del Lido. Il cuore di questo tomo, e dell'opera in generale, è il catalogo di tutte le 1238 epigrafi (di cui 3 bifronti) dell'Antico cimitero, frammenti compresi. Per ognuna è stata elaborata una scheda descrittiva che include l'analisi di alcuni aspetti specifici che riguardano la lapide stessa, ossia: lo stile architettonico; il supporto lapideo e lo stato di conservazione della pietra; gli elementi figurativi; la forma poetica dell'epitaffio; il tipo di scrittura; le notizie storiche riguardanti il defunto e i riferimenti bibliografici. Gli epitaffi trascritti e tradotti sono 650. Per i restanti non è stato possibile fare uno studio approfondito o perché gli epitaffi risultano illeggibili o perché si tratta di lapidi frammentarie. Il tomo II include invece tutto l'apparato fotografico delle epigrafi. Si tratta in totale di 1244 immagini che presentano le lapidi in ogni loro dettaglio: dagli epitaffi incisi nelle splendide grafie askenazita, sefardita e italiana, alle architetture; dalle decorazioni che adornano le stele, agli stemmi familiari. Il tomo inoltre contiene un indice dei nomi in italiano e uno in ebraico che includono tutti i defunti registrati durante la catalogazione. Si tratta di uno strumento che agevola la ricerca di determinate lapidi descritte all'interno del tomo I. Conclude l'opera una ricca bibliografia suddivisa per argomenti. Questo lavoro si configura come un nuovo contributo allo studio della storia dell'Antico Cimitero Ebraico del Lido e, al tempo stesso, rappresenta un ulteriore impulso alla ricerca sull'epigrafia ebraica italiana di età moderna.