Bagarìa. Il Territorio e le Ville
Palermo, 2009; ril., pp. 243, ill. b/n e col., tavv., cm 24,5x30,5.
ISBN: 88-7758-906-X
- EAN13: 9788877589064
Soggetto: Architettura e Arte Civile,Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Collezioni,Cultura del Viaggio,Fotografia,Saggi Storici
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Sicilia
Testo in:
Peso: 1.64 kg
Secondo alcune fonti, il latino Baiharia, in dialetto Baaria, deriva dal fenicio Bayharia cioè "zona che discende verso il mare". Altri lo fanno derivare da Baccaria o Vaccaria perché l'area veniva utilizzata per allevamenti di bovini. Presso i punici Bahria significava "presagio di bonaccia". Fonti ritenute più attendibili affidano l'etimologia di Bagheria all'arabo Bab el Gerib "porta del vento". Abbiamo ritenuto corretto intitolare "Bagaria" quest'opera perché così fu chiamata la città quando iniziarono a posare i primi mattoni, nel 1500, là dove spiccava un'alta torre che serviva solo per avvistare i pirati e dove, dopo quasi un secolo, apparve la splendida e ancora intatta villa Valdina (in copertina). Un "millennio di foresta silenziosa" e secoli di trasformazioni del paesaggio: questo il tempo che dà la misura della ricchezza del territorio di Bagheria nel corso della storia. Ma non basta questo dato a esaurire la straordinaria importanza e la bellezza dei luoghi che hanno incantato nobili e intellettuali, artisti e visitatori. Una panoramica completa sulla terra che ha dato i natali, tra gli altri, a Guttuso e a Buttitta, a Tornatore e a Dacia Maraini. Il volume contiene le fotografie di Andrea Ardizzone.