Storie strane
Del Vecchio
Traduzione di B. Berni.
Roma, 2014; br., pp. 238, cm 13,5x21,5.
(Formebrevi. 9).
collana: Formebrevi
ISBN: 88-6110-111-9
- EAN13: 9788861101111
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.22 kg
"Storie strane" attirò immediatamente l'attenzione dei lettori e in fretta su però i confini della Danimarca. Si trattava, almeno in apparenza, di un netto distacco dalla narrativa danese, espressione di una generazione che aveva vissuto lo smarrimento della guerra e del dopoguerra. Scritte in uno stile a tratti semplice e ironico, vicino a quello delle fiabe di Andersen, altre volte esplicitamente kafkiano, toccano temi quotidiani, storici, o anche di derivazione biblica: spesso metafore dei conflitti psicologici o dell'inadeguatezza dell'individuo a vivere serenamente nella società; rovesciano le prospettive e lasciano emergere l'assurdità della costrizione dell'uomo in schemi e pastoie che non gli sono propri e impediscono alla persona la sua vera realizzazione. Appare tipica, in questi racconti, la contrapposizione di due figure complementari che si rivelano veri e propri doppelgänger: un mondo popolato di uomini sdoppiati per la mancanza di libertà necessaria all'armonico sviluppo della personalità. Una disarmonia caratteristica delle nevrosi del nostro tempo e della complessità superficiale della nostra società, che ci vorrebbe adattati e proni alle dinamiche violente che ci inducono a fermarci alla superficie oleosa degli eventi, invischiati nella tristezza di una quotidianità senza sbocco né senso. E allora mostrare le crepe per permetterci di ricomporre il mondo appare come un compito irrealizzabile. Invece, è un compito che la letteratura può assolvere.