La Presenza Assente. L'Attesa del Personaggio Fuori Scena nella Tragedia Greca
LED - Edizioni Universitarie di Lettere Economia e Diritto
Milano, 2007; br., pp. 342, cm 16x23,5.
(Il Filarete. Università degli Studi di Milano. Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia. 247).
collana: Il Filarete. Università degli Studi di Milano. Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia
ISBN: 88-7916-352-3
- EAN13: 9788879163521
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.6 kg
Già prima di Aspettando Godot di Beckett i tragediografi ateniesi sapevano far lievitare la tensione drammatica ritardando ad arte il momento della comparsa in scena di un eroe: essi creavano una situazione di sospensione e pericolo, che solo con il suo arrivo poteva trovare uno scioglimento, e moltiplicavano nelle battute degli altri personaggi i riferimenti a lui, con l'effetto di rendere quasi tangibile la sua mancanza. Così accade in opere quali Persiani, Supplici e Agamennone di Eschilo, Trachinie ed Elettra di Sofocle, Eraclidi, Andromaca ed Eracle di Euripide, dove l'attesa del personaggio lontano innerva e sorregge l'intera trama, ed egli risulta "presente" nel testo proprio in virtù della sua assenza dallo spazio scenico. Il saggio indaga tre diversi sviluppi del motivo in relazione al ruolo svolto dall'eroe nei riguardi di chi lo aspetta: attesa del reduce, del persecutore, del salvatore. I drammi assimilabili ad ogni tipologia sono legati da un gioco di analogie e variazioni, in cui si esplica la creatività degli autori, capaci di ricavare da uno stesso schema soluzioni sempre nuove e originali in rapporto alla propria personale elaborazione del mito. Lo studio del motivo della "presenza assente" - tramite un approccio che coniuga l'analisi testuale alla disamina degli aspetti scenici, nel quadro di un'interpretazione complessiva delle tragedie - diventa così una via d'accesso privilegiata al "laboratorio" di Eschilo, Sofocle ed Euripide.