L'(in)disponibilità del bene «vita» tra autodeterminazione e norma
Edizioni San Paolo
Cinisello Balsamo, 2010; br., pp. 118, cm 13,5x21.
(Le Ragioni del Diritto. 17).
collana: Le Ragioni del Diritto
ISBN: 88-215-6780-X
- EAN13: 9788821567803
Testo in:
Peso: 0.2 kg
Testamento biologico, accanimento terapeutico ed eutanasia, temi di straordinaria importanza al centro del dibattito nazionale e spesso strumentalizzati, vengono affrontati dagli autori di questo volume con rigore e imparzialità . "C'è un tempo per nascere e un tempo per morire". Il suo fisiologico svolgersi è segnato, rispettivamente, dall'atto del primo respiro autonomo e dalla cessazione delle principali funzioni vitali. Tuttavia, non di rado - complice una scienza che ne sovverte i princìpi - si assiste all'innaturale prolungamento della vita biologica dell'uomo. Le moderne tecniche di rianimazione, l'idratazione e la nutrizione mediante sondino naso-gastrico assicurano, infatti, possibilità di sopravvivenza precluse fino a qualche anno addietro e, ancorché l'esistere venga poi proiettato e vissuto in una dimensione "artificiale", impediscono la dichiarazione di morte clinica della persona. A venire in discussione è, in tali eventualità, non soltanto il significato ultimo dell'"essere vivi", ma altresì la natura e i limiti, soggettivi e oggettivi, del diritto alla vita. Finalità del lavoro è così d'indagare, alla luce dell'attuale dibattito sul testamento biologico e dei disegni di legge in materia, se e in quale misura possa ancora oggi discorrersi di (in)disponibilità del bene "vita".