Nell'equivoco. Indagine sulla necessità del terzo incomodo
Alboversorio
Senago, 2016; br., pp. 320, cm 21,5x39,5.
(Studi. 31).
collana: Studi
ISBN: 88-99029-32-6
- EAN13: 9788899029326
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Peso: 0.39 kg
Prosecuzione ideale di "Nel confine", pubblicato per i tipi di Alboversorio nel 2014, questo lavoro mira a individuare nel grande panorama del pensiero occidentale alcuni passaggi nei quali emerge con prepotenza la necessità di un elemento terzo che, paradossalmente, risulta ineludibile proprio per superare la contraddizione radicale che lo vorrebbe escludere. Il terzo, che si propone come necessario e quasi sempre incomodo, serve dunque a far funzionare il pensiero, a renderlo lineare ed efficace. Eppure, con l'eccezione assolutamente radicale di Eraclito e quelle parziali di Nietzsche e di altri autori più recenti, nessuno l'ha davvero cercato. Salvo utilizzarlo a piene mani. Capita a Platone, che deve inventare la chora per far funzionare il suo sistema e che poi dona un senso di terzietà anche ad Eros e alla Diade, ed anche ad Anassimandro; capita allo stesso Friedrich Nietzsche, che sfiora il senso di un mondo di "quanti in relazione tra loro", e perfino ad Heidegger, che deve scovare l'idea di frammezzo per garantire all'Essere (con la E maiuscola) di non fare la fine di una qualsiasi cosa d'ogni giorno; capita infine a Merlerau-Ponty, con la geniale intuizione della chair du monde, luogo terzo, chiasmatico, senza il quale nulla potrebbe istituirsi. Il terzo c'è, ed è sempre tanto equivoco quanto necessario ed incomodo.