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Fantasmi antichi e moderni. Tecnologia e perturbante in Buzzati e nella letteratura fantastica otto-novecentesca

Fabrizio Serra Editore

Pisa, 2008; br., pp. 120, ill., cm 17x24.
(Quaderni del Centro Studi Buzzati. 5. Collana fondata da Nella Giannetto).

collana: Quaderni del Centro Studi Buzzati

ISBN: 88-6227-042-9 - EAN13: 9788862270427

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.4 kg


La tecnologia ha cambiato la faccia del mondo, e la letteratura, in quanto trascrizione e interpretazione del mondo, non poteva non tenerne conto. Da due secoli a questa parte, gli scrittori si interrogano senza posa: buona o malvagia, la tecnologia? Bella o brutta? Domande che risuonano spesso nelle pagine di questo libro di Stefano Lazzarin, i cui fili conduttori sono, per la precisione, tre. Il primo: la rappresentazione letteraria degli oggetti tecnologici. Il secondo: il nesso tra fantastico e tecnologia. L'introduzione in letteratura dei manufatti tecnologici che costituiscono il mondo moderno (treni e automobili, telegrafo e telefono, cinema e fotografia, aerei e piroscafi ) avviene attraverso meccanismi stranianti: gli oggetti tecnologici sono bizzarri, inquietanti, perfino perturbanti. Per usare il linguaggio freudiano, la tecnologia è unheimlich. Terza chiave del saggio: il ruolo delle scoperte tecnologiche nell'evoluzione del genere o modo fantastico. Di tutti questi processi l'opera di Dino Buzzati costituisce un esempio significativo. Perciò i racconti buzzatiani figurano in questo volume un po' come il basso continuo in un concerto di voci - quelle dei testi più o meno grandi della tradizione otto-novecentesca.

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