La vendetta dei 47 ronin. Edo 1703
LEG - Libreria Editrice Goriziana
A cura di Pagliano M.
Traduzione di Pascolat M.
Gorizia, 2099; br., pp. 128, ill.
(Biblioteca di Arte Militare).
collana: Biblioteca di Arte Militare. Operazioni Speciali
EAN13: 9791255211310
Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica),Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Orientale & Indiana
Testo in:
Peso: 0.4 kg
Il 30 gennaio 1703, in una notte fredda e nevosa, un gruppo di 47 uomini portò a compimento la più imponente incursione nella storia del Giappone. Obiettivo dei membri del commando - noti con il nome di "Ronin", cioè samurai rimasti senza padrone - era vendicare la morte del loro signore, Asano Naganori, assaltando la residenza di colui che ne era ritenuto il responsabile, Kira Yoshihisa. All'origine della vendetta, pianificata a lungo e infine eseguita con i crismi di una spietata operazione militare, fu il cosiddetto "incidente di Ako", occorso due anni prima. Ne furono protagonisti Asano, giovane daimyo (signore feudale), e l'anziano Kira, maestro di protocollo cui lo shogun aveva assegnato il compito di istruire il primo nelle regole dell'etichetta in occasione di una visita di emissari di Edo. A causa di un torto che l'ufficiale di corte avrebbe subìto da partedi Kira, Naganori lo aggredì e lo ferì. Per la gravità di questo atto violento, commesso nella residenza dello shogun e in occasione di una cerimonia significativa, l'aggressore fu condannato a morte mediante seppuku (suicidio rituale). I fedeli seguaci della vittima, ritenendo ingiusta la punizione e anteponendo i dettami del bushido (codice d'onore dei samurai) all'imperio della legge, scelsero la cospirazione. L'episodio, per le complesse implicazioni legate alle antiche tradizioni dell'onore samurai, assunse presto la forma della leggenda, di cui si impadronirono sia il teatro sia le arti figurative, dando luogo a una vera e propria venerazione popolare nei confronti dei guerrieri.