L'isola di Evolon
Europa Edizioni srl
Roma, 2021; br., pp. 144, cm 14,5x21,5.
(Fare Mondi).
collana: Fare Mondi
EAN13: 9791220111232
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1 kg
Attraverso l'analisi di vari indizi, ricerche e documenti storici, osservazioni di carattere archeologico, simbolico, antropologico e spunti ermeneutici di testi sacri, l'Autore espone l'ipotesi che alla base di alcuni fenomeni paranormali che hanno contraddistinto la figura della mistica Natuzza Evolo (1924-2009) di Paravati di Mileto (VV) in Calabria e particolarmente quelli relativi alla passione di Cristo come le stimmate, le emografie ed il vissuto del Venerdì Santo, possa esserci un caso di memoria genetica tramandata attraverso il DNA fino ai giorni nostri. I decenni della seconda metà dell'anno Mille sono quelli che preludono alla prima crociata in Terra Santa, i normanni sono coprotagonisti di quella crociata e la cittadina calabrese di Mileto, allora capitale della contea normanna di Ruggero d'Altavilla, è coinvolta in vicende cruciali per la Cristianità e l'Occidente, come mai lo sarebbe più stata. Lo stesso papa Urbano II, ispiratore della prima crociata, riserva un'attenzione particolare a questo distretto territoriale della Calabria, sia attraverso sue visite dirette che attraverso il rapporto con colui che era stato il suo precettore in Francia, San Bruno di Colonia, personalità di respiro europeo che fonda negli stessi anni nelle serre calabresi, non lontano da Mileto, la celebre certosa eremitica che è giunta fino a noi. L'ipotesi formulata dall'Autore è quella dell'arrivo in Calabria dalla Terra Santa, attraverso la vicenda crociato-templare, di uno "scottante reperto" rappresentato da un discendente messianico recante nel proprio DNA la "memoria" del vissuto del suo illustre antenato. Alla gestione e custodia di tale segreto potrebbe aver contribuito, almeno all'inizio e in sintonia con la Santa Sede, la stessa certosa di San Bruno, mentre le dinamiche inquisitorie, domenicane e controriformiste dei secoli successivi potrebbero avere cancellato le tracce del filo che unirebbe questa figura mistica contemporanea ad una vicenda persa nelle nebbie di un remoto secolo dell'età di mezzo.