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Appello ai siciliani

Rubbettino Editore

Soveria Mannelli, 2015; br., pp. 120, cm 14,5x22,5.

ISBN: 88-498-4483-2 - EAN13: 9788849844832

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.1 kg


Nel 1920, dopo 15 anni trascorsi alla guida amministrativa di Caltagirone come pro-sindaco, Luigi Sturzo lasciò la Sicilia per trasferirsi a Roma. Un anno prima era stato nominato segretario politico del Partito Popolare Italiano. Nel lasciare la sua terra, egli non poteva sapere che non vi sarebbe più ritornato. Nei 30 anni precedenti, i viaggi di andata e ritorno erano stati molto numerosi, dapprima per motivi di studio e poi per motivi di lavoro, soprattutto come vice-presidente dell'Anci (Associazione nazionale dei comuni d'Italia). Nei 39 anni successivi al 1920, sino al giorno della sua morte (8 agosto 1959), il legame spirituale e affettivo di Luigi Sturzo con la Sicilia e i siciliani fu sempre molto stretto. Egli amava profondamente la sua Isola e i suoi conterranei. Fu quindi sempre sofferta la sua lontananza forzata dapprima per motivi politici (il suo esilio durò ben 22 anni) e dal 1946 in poi per motivi di salute (sentiva che non avrebbe retto all'emozione, se fosse ritornato in Sicilia). Nella sua nutrita corrispondenza con i famigliari e gli amici sono frequenti i richiami nostalgici alla sua terra. Ma l'amore di Sturzo per la Sicilia e i siciliani non era astratto o solo sentimentale, bensì molto concreto. Lo manifestava con il suo continuo interessamento alle sorti dell'Isola e soprattutto con le proposte operative che egli faceva per contribuire al miglioramento economico-sociale dei siciliani... Prefazione di Giovanni Palladino.

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