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La dottrina zen del vuoto mentale

Astrolabio Ubaldini

Roma, 1978; br., pp. 136, cm 15x21.
(Civiltà dell'Oriente).

collana: Civiltà dell'Oriente

ISBN: 88-340-0273-3 - EAN13: 9788834002735

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.218 kg


"Un viaggiatore incontrò una tigre e fuggì con la tigre alle calcagna. Arrivato sull'orlo di un precipizio l'uomo vi saltò, afferrandosi a una liana e rimanendo sospeso nel vuoto, mentre la tigre annusava l'aria sopra di lui. Tutto tremante l'uomo guardò in giù e vide un'altra tigre che lo guardava. Due sorci, uno bianco e uno nero, si misero a rodere la liana alla quale era sospeso. L'uomo vide allora vicino alla sua testa una appetitosa fragola selvatica. Tenendo la liana con una mano, colse con l'altra la fragola e la mangiò. Come era delizioso il suo gusto!". Nel loro sforzo per superare il mondo dell'intelletto i buddhisti zen hanno sempre messo l'accento sull'importanza dell'istantaneità. La conoscenza razionale è razionale solo perché vi si giunge per mezzo della ragione. Le altre conoscenze, accessibili con mezzi diversi dalla ragione, non sono però irrazionali; sono extra-razionali. Saper distinguere fra le idee suscettibili di analisi razionale e quelle che non lo sono è il dono degli dèi. Per colui che agisce, è altrettanto importante saper riconoscere la giustezza di un giudizio intuitivo che la solidità di una prova scientifica.

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