Artisti e committenti lucchesi del Seicento a Roma
A cura di Sybille Ebert-Schifferer, Stefan Albl e Michele Nicolaci.
Milano, 2018; br., pp. 165, ill. b/n e col., cm 17x24.
(Saggi in Officina).
collana: Saggi in Officina
ISBN: 88-3367-000-7
- EAN13: 9788833670003
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Luoghi: Lazio,Roma,Toscana
Testo in:
Peso: 0.54 kg
Il volume raccoglie gli atti della giornata internazionale di studi tenutasi a Roma presso la Bibliotheca Hertziana - Istituto. Max Planck per la storia dell'arte («Pittori lucchesi del Seicento a Roma», 25 maggio 2016), che ha visto la partecipazione di esperti di pittura lucchese di diverse generazioni. La pubblicazione di queste ricerche rappresenta un significativo incremento dello stato delle conoscenze in materia e un aggiornamento imprescindibile sulla presenza degli artisti lucchesi a Roma nel corso del XVII secolo. Molti infatti furono gli artisti nati e formatisi a Lucca che giunsero nella capitale pontificia nel corso del Seicento per risiedervi a lungo, spesso conquistando un ruolo tutt'altro che marginale sulla scena artistica contemporanea. Altri, attraverso la formazione romana e il soggiorno più o meno lungo nell'Urbe, contribuirono a rinnovare la pittura lucchese alla luce delle novità con cui erano entrati in contatto. Oltre a presentare acquisizioni documentarie e proposte attributive riguardanti i singoli artefici, il volume ambisce a fornire un quadro complessivo degli aspetti legati alle committenze romane (o maturate a Roma) sia delle principali famiglie lucchesi (Buonvisi, Spada, Franciotti) sia della fitta rete di rapporti intessuta dalla 'nazione' lucchese, nonché delle specifiche professionalità e degli interessi culturali ed economici dei cittadini dell'ultima repubblica toscana residenti a Roma. Tra gli artisti lucchesi attivi nell'Urbe nel corso del Seicento si prendono in esame in particolare le figure di Girolamo Massei, Pietro Sigismondi, Paolo Biancucci, Paolo Borghese Guidotti, Pietro Paolini, Pietro Testa, Giovanni Marracci, Filippo Gherardi, Giovanni Coli, Francesco Buonamici e Paolo Lipparelli.