La responsabilità penale «diseguale»
ESI - Edizioni Scientifiche Italiane
Napoli, 2020; br., pp. 168, cm 17x24.
(Nuove Ricerche di Scienze Penalistiche. 37).
collana: Nuove Ricerche di Scienze Penalistiche
ISBN: 88-495-4426-X
- EAN13: 9788849544268
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.81 kg
L'imputabilità è da tempo all'attenzione della dottrina, che evidenzia come i tradizionali fondamenti della categoria siano entrati in 'crisi', anche in ragione della problematica distinzione tra soggetti imputabili e non imputabili per infermità di mente. Se, da un lato, si ritiene necessario procedere ad una ridefinizione dell'istituto attraverso le più aggiornate acquisizioni scientifiche, dall'altro, le scienze empirico-sociali non sembrano offrire contributi idonei a ridurre il livello di incertezza e di difficile verificabilità empirica. D'altro canto, la moderna concezione della salute mentale consente di revocare in dubbio le premesse culturali alla base del 'dogma' della non imputabilità: caduto l'automatismo concettuale per cui ad una diagnosi di infermità mentale segue sempre una pronuncia di irresponsabilità e di pericolosità sociale, occorre riconsiderare il dato secondo il quale, allo stato delle attuali conoscenze neurofisiologiche e psicopatologiche, sono rarissime le ipotesi in cui una persona affetta da malattia mentale non conserva gradi di autodeterminazione e corrispondenti 'quote di responsabilità'. E' sulla base di tali premesse che si è autorevolmente evidenziato come la dottrina si ritrovi 'in mezzo al guado', dinanzi ad «un soggetto che si autodetermina, ma che se commette un reato diventa improvvisamente incapace, in forma anche eccessivamente presuntiva». Con ciò non si intende accogliere la proposta abolizionista di ritenere - sulla base di un'ulteriore 'finzione giuridica' - tutti i soggetti capaci di intendere e di volere quanto, piuttosto, proporre una riflessione sul tema, nel contesto di una sistematica del reato teleologicamente orientata, all'interno della quale parte della dottrina ha delineato le condizioni per un superamento del concetto di colpevolezza e per la fondazione del sistema penale su un concetto unitario e deeticizzato di responsabilità personale, riferibile sia ad 'imputabili' che a 'non imputabili'. Si aprono, in tal modo, prospettive de iure condendo, in sintonia con l'esito dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del servizio sanitario nazionale che, a conclusione di un'ampia e approfondita indagine istituzionale ha indicato quale approdo necessario il superamento dell'istituto della non imputabilità e di tutti i suoi 'perniciosi corollari'.