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Vestivamo alla poveraccia

Araba Fenice

Boves, 2013; br., pp. 144, cm 14,5x21.

ISBN: 88-6617-145-X - EAN13: 9788866171454

Soggetto: Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.2 kg


"Vestivamo alla poveraccia" è un libro-intervista, una fedele trascrizione di alcune conversazioni che Alessandro Dutto tenne con Maria Tarditi nel 2009, nella casa di Pievetta. Ne viene fuori la Tarditi più vera, sincera, uguale a quel che leggiamo nei suoi romanzi, nelle sue storie. Una scrittrice che fu maestra, come disse Gianni Martini, suo scopritore, e che rimane, anche oggi alle soglie degli ottantacinque anni, una grande donna dei nostri tempi, un esempio morale, oltreché una straordinaria narratrice. "A San Martino non ci sono nata. Avevamo i poderi. Nessuno ci è nato là. La terra era al Bricco di San Martino. C'era la vigna, un ciabot. E in mezzo ci coltivavamo la meliga, il grano, tra i filari larghi. E nei campi più ampi un anno mettevamo la meliga un anno il grano. Terrazzato, ci stavano due vitelli. E facevamo un po' di vino. Vigne ben tenute, i miei le tenevano bene. Il vino lo regalavamo, e poi lo beveva mio padre. E noi piccoline dopo la poppata ci davano il bavaglino inzuppato di dolcetto".

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