I viaggiatori del Grand Tour e le gemme di Giovanni Pichler
CIRVI
Moncalieri, 2015; br., pp. 318, 56 ill. col., cm 17x24.
(Biblioteca del Viaggio in Italia. 115).
(Biblioteca del Viaggio in Italia. Studi. 0115).
collana: Biblioteca del Viaggio in Italia
ISBN: 88-7760-115-9
- EAN13: 9788877601155
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 1.04 kg
Nell'ambito della letteratura sterminata sul Grand Tour, un aspetto trascurato è l'analisi della committenza e dell'acquisto, da parte dei numerosissimi viaggiatori, di intagli e cammei. Eppure si tratta di un tipo di produzione - sviluppata soprattutto nella seconda metà del XVIII secolo e nella prima parte del XIX, a Roma, meta essenziale del viaggio in Italia, e principale centro glittico - che riveste un ruolo davvero significativo per la sua importanza economica, culturale e sociale. Infatti, i viaggiatori impegnati nel Grand Tour desideravano generalmente riportare in patria una testimonianza tangibile, un suggestivo ricordo del loro viaggio, un oggetto non ingombrante, facilmente trasportabile, prezioso, ma relativamente economico. Intagli, cammei e gioielli risultavano ideali a questo scopo: colti souvenir, essi riproducevano spesso le opere d'arte la cui visita costituiva uno dei principali scopi del viaggio in Italia. Uno degli incisori più coinvolti nell'indotto del Grand Tour, e uno dei più celebri della seconda metà del XVIII secolo, è Giovanni Pichler; la ricca messe di dati a disposizione ci consente una conoscenza della sua attività ben più precisa di quella di altri incisori. I ritratti dei viaggiatori da lui incisi su intagli e cammei sono stati oggetto di precedenti studi dell'Autrice pubblicati dal C.I.R.V.I. In questo libro si esaminano coloro che hanno acquistato le sue gemme: in un solo caso la committente si è fatta anche ritrarre.