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Dzerzinskij «il giacobino proletario di Lenin». Una vita per il comunismo

Zambon Editore

A cura di Cecchetti O. e Chiaia A.
Traduzione di Caldera E.
Verona, 2012; ril., pp. 592, cm 15x22.

ISBN: 88-87826-70-6 - EAN13: 9788887826708

Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni

Luoghi: Extra Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.68 kg


Un libro che rende giustizia alla Ceka e alla figura del suo presidente, Feliks Dzerzinskij, generalmente criminalizzati dai mezzi di comunicazione di massa, senza distinzione di colore politico e di corrente filosofica, e offre al lettore la possibilità di conoscere, attraverso una ricca documentazione, la funzione della Ceca nella difesa e nell'affermazione del potere sovietico. La VCK o "Commissione straordinaria Panrussa per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio" fu istituita il 7 dicembre 1917 come strumento di repressione delle forze controrivoluzionarie dei capitalisti e dei proprietari fondiari che non risparmiarono alcun mezzo, dall'insubordinazione armata delle guardie bianche, agli attentati, agli assassinii, ai sabotaggi, al favoreggiamento dell'invasione straniera, per attaccare il governo dei Soviet, non rassegnandosi alla perdita del potere che il proletariato aveva loro strappato con la vittoria della rivoluzione d'Ottobre. Feliks Dzerzinskij, il "giacobino proletario", fu posto da Lenin alla testa della VCK a garanzia della saldezza dei principi marxisti, della assoluta fedeltà al ruolo storico della classe operaia e della disciplina cosciente verso il Partito, doti che egli aveva forgiato nella lunga militanza nella socialdemocrazia polacca e che non erano state scalfite da undici anni di carcere duro, lavori forzati ed esilio. Questa concezione della vita egli trasmise alla Ceka. Nella ricerca costante dell'appoggio popolare alle sue azioni: "Il popolo deve sapere che il terrore e la crudeltà non sono il nostro metodo, deve sapere a quale fine siamo obbligati a fare ricorso a misure severe", nel metodo collettivo di direzione e nelle qualità che si richiedevano ad ogni Cekista: fermezza, onestà e sensibilità. "Chi tra di voi - diceva Dzerzinskij -si fosse indurito, colui il cui cuore non fosse attento e umano nei riguardi degli arrestati, se ne vada da questa istituzione. Qui, più che in qualsiasi altra parte, bisogna possedere un cuore sensibile ai dolori altrui. Questo libro tratta inoltre - argomento del tutto inedito - del ruolo della Ceka (dal 1922 GPU) e di Dzerzinskij in tempo di pace: nella ricostruzione delle infrastrutture e nel risanamento delle piaghe sociali del paese, devastato dai terribili anni di guerra civile e invasione degli eserciti di tutte le potenze imperialiste.

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