La chiave spirituale dell'astrologia musulmana secondo Mohyiddîn Ibn 'Arabî
Edizioni SE
Traduzione di Ciliberti A.
Milano, 2020; br., pp. 80, cm 12x24.
(Piccola Enciclopedia. 29).
collana: Piccola Enciclopedia
ISBN: 88-6723-520-6
- EAN13: 9788867235209
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Titus Burckhardt è considerato da lungo tempo, con Eliade e Guénon, uno dei maestri indiscussi della tradizione spiritualista. Con "La chiave spirituale dell'astrologia musulmana" (1950) ci offre l'occasione di approfondire la storia e i capisaldi di una scienza antichissima, affrancandola così dalle semplificazioni e dagli abusi compiuti dalla cultura occidentale. Scrive Burckhardt nell'esordio del libro: «L'opera scritta del "più grande Maestro" sufi, Mohyiddîn Ibn 'Arabî, comporta alcune considerazioni sull'astrologia che permettono d'intravedere come questa scienza, giunta all'occidente moderno in modo frammentario e ridotto a certe sue applicazioni contingenti, potesse riallacciarsi a principi metafisici, dipendendo, dunque, da una conoscenza a sé stante. L'astrologia quale fu nelle civiltà cristiana e islamica, e come ancora sussiste in certi paesi arabi, deve la sua forma all'ermetismo alessandrino. Essenzialmente non è dunque né cristiana né islamica, e non potrebbe d'altra parte trovar posto nella prospettiva religiosa delle tradizioni monoteiste, dato che questa prospettiva insiste sulla responsabilità dell'individuo davanti al suo creatore».