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La mia storia

Epsylon

Roma, 2014; br., pp. 288, ill.
(Storie e Storia).

collana: Storie e Storia

ISBN: 88-98967-04-7 - EAN13: 9788898967049

Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.38 kg


Una scrittura fresca e vivace, nonostante l'età avanzata, quella di Jolanda Vesely Torraca, figlia di genitori cecoslovacchi ma nata e cresciuta in Italia, che ci narra la storia della sua vita intrecciandola alla storia del movimento per l'affermazione dei diritti delle donne, alla sua attività culturale e giornalistica, al suo impegno nell'assistenza sociale alle madri nubili e ai loro bambini. Nel quaderno che il cugino Vladimir Vanek detto "Victor", importante collegamento con gli ambienti dell'indipendentismo céco e della Russia rivoluzionaria, le ha regalato per i suoi sedici anni, comincia a scrivere un diario che registra i sentimenti e gli eventi chiave della sua formazione. Questo diario, un vero "specchio dell'anima" di una sedicenne degli inizi del secolo, di straordinaria modernità, merita di essere letto in contrappunto con le memorie di bilancio di vita: e così, partendo dalle prime pagine di una giovanissima e precoce scrittrice, possiamo seguire Jolanda negli anni chiave della sua maturazione, dal 1918 al 1920. Divenuta moglie di Vincenzo Torraca, importante esponente dell'ala liberale e poi azionista dell'antifascismo, partecipa alle prime attività di Non mollare e di Italia libera, che prendono l'avvio dopo il delitto Matteotti. Si familiarizza con la diffusione della stampa clandestina e con l'inchiostro simpatico da usare per le comunicazioni, affrontando con coraggio le perquisizioni della polizia. Nell'immediato dopoguerra le sue doti organizzative vengono riconosciute; e già nel 1944, nell'Italia liberata, le viene affidato l'importante incarico di commissaria prefettizia all'Opera nazionale di assistenza materna. Intensi sono i suoi contatti con gli Alleati e fruttuosa la possibilità di conoscere, durante un viaggio di due mesi in America nel 1955, l'esperienza assistenziale del welfare statunitense e britannico. Dopo la caduta del governo Parri la posizione di Jolanda perde di centralità istituzionale, ma lei continua ad essere attiva, fino alla fine della sua vita, nelle associazioni femminili e di assistenza alle donne e all'infanzia. Per trent'anni è segretaria del Consiglio Nazionale delle Donne Italiane e ce ne racconta l'appassionante percorso: le divisioni tra le organizzazioni ai tempi della guerra fredda, l'irrompere del femminismo, e le riforme finalmente avviate negli anni Settanta. Chiude il libro il ritratto grafologico di Jolanda Torraca a cura di Elena Bracci Testasecca.

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