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La verità nascosta. Oralità e scrittura in Platone e nella Grecia classica

Edizioni Carocci - La Nuova Italia

Roma, 2005; br., pp. 179, cm 15x22.
(Frecce. 14).

collana: Frecce.

ISBN: 88-430-3309-3 - EAN13: 9788843033096

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.254 kg


È un dato incontrovertibile che la scrittura abbia segnato, forse più di qualsiasi altra invenzione, lo sviluppo delle civiltà, ma che il suo affermarsi - nonostante l'evidente utilità della nuova pratica - abbia suscitato reazioni di diffidenza può forse stupire. È però ciò che avvenne - e che il libro analizza - nel corso del V e IV secolo a.C. in Grecia, allorquando la pratica della scrittura si avviò a sostituire la memoria orale come mezzo privilegiato per la conservazione e la trasmissione delle informazioni. Enigmatica, in particolare, è proprio la posizione di Platone che esprime una sfiducia nella scrittura così radicale da apparire poco compatibile con la sua prolifica attività di scrittore.

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