Tra classicismo e marginalismo. La scienza delle finanze di Giuseppe Ricca Salerno
Franco Angeli
Milano, 2011; br., pp. 144.
(Economia - Teoria Economica, Pensiero Economico).
(Economia - Teoria Econ. Pensiero Econom).
collana: Economia - Teoria Economica, Pensiero Economico
ISBN: 88-568-3347-6
- EAN13: 9788856833478
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Istituita a Pavia, per iniziativa di Luigi Cossa, la prima cattedra di Scienza delle Finanze viene affidata nel 1878 a Ricca Salerno, i cui studi avevano contribuito a porre al centro dell'attenzione l'esigenza di un rapporto tra Stato ed economia. Profondo conoscitore della scuola tedesca e austriaca, l'economista siciliano tenta di utilizzare le indicazioni di Sax per ammodernare e conferire dignità di scienza alla dottrina finanziaria. Al centro del presente lavoro sono il suo impegno teorico nel campo della Scienza delle finanze, il suo tentativo di compendiare nel manuale lo "stato" scientifico della teoria finanziaria e di inaugurare, utilizzando le categorie saxiane, un approccio diverso alla disciplina. Più che prospettare "ardimentosi piani politico-sociali", per Ricca Salerno la Scienza delle finanze doveva mirare a fornire assetto scientifico alla dottrina finanziaria e ad analizzare la natura e gli effetti delle spese pubbliche in relazione all'economia nazionale e privata attuando una corrispondenza con le diverse entrate. Le spese pubbliche dovevano trovare la loro giustificazione nei bisogni collettivi degli individui e dovevano regolarsi secondo "il principio generale del valore soggettivo" che esigeva una rispondenza armonica fra le imposte versate dai contribuenti e le spese statali in modo che ogni individuo ottenesse un vantaggio superiore a quello ricavabile con l'impiego diretto di una parte della ricchezza personale.