Il sacramento del Pionta. Ms. vaticano latino 4772
A cura di Cenni F. e Millesoli G.
Appendici a cura di Gianluca M. Milleosoli e Francesca Cenni.
Spoleto, 2014; br., pp. 150, ill. col., cm 17x24.
(Paleographica. 3).
collana: Paleographica
ISBN: 88-6809-088-0
- EAN13: 9788868090883
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Peso: 0.46 kg
Il ms. BAV Vat. lat. 4772 è il più antico Sacramentario attribuibile, su base contenutistica, alla Diocesi di Arezzo. Si tratta di un Sacramentario arricchito genericamente datato dalla bibliografia recente all'XI secolo o all'XI/XII. Una attenta analisi del testo tradito e della biografia istituzionale dei canonici ricordati nel Memento vivorum della celebrazione pasquale e delle cariche da essi rivestite, desunta dallo studio della documentazione vescovile o privata superstite, a cui essi hanno partecipato come attori o sottoscrittori, si riesce a datare il nucleo originario del codice 'ad annum' al 1009-1010. Lo studio delle caratteristiche grafiche e ornamentali, affiancato a una attenta disamina codicologica, permettono di enucleare le caratteristiche della scuola grafica capitolare dell'inizio dell'XI secolo, risultato supportato dal confronto con la scrittura di documenti vescovili e privati portanti datazione espressa. Questo risultato porta con sé, non solo la definizione di dati storici riguardanti il governo della diocesi aretina tra il vescovato di Elemperto e quello di Adalberto, due dei più importanti vescovi dell'Italia centrale a cavallo tra X e XI secolo e legati all'autorità imperiale e attivi agli albori del movimento preriformista, ma anche l'assegnazione di un nucleo di manoscritti, attribuiti su base storico-artistica all'area aretina e considerati vicini al Vat. lat. 4772, all'inizio del secolo XI, contribuendo così a ridisegnare modi e tempi dello sviluppo della scrittura carolina e dello stile ornamentale geometrico iniziale nell'area della Tuscia orientale. Completano il volume due appendici, una riguardante alcune caratteristiche del testo del Sacramentario (a cura di G. Millesoli), l'altra che esamina un elenco di beni scritto alla fine del codice e ne fornisce edizione migliorativa rispetto ad altre precedenti, che contestualizza le vicende recenziori del manoscritto (a cura di F. Cenni).