Enrico Grasso. L'occhio, il corpo e la sua elegia. Ediz. italiana e inglese
Trombadori Duccio
Silvia Editrice
Testo Italiano e Inglese.
Cologno Monzese, 2009; ril., pp. 48, ill.
ISBN: 88-96036-12-7 - EAN13: 9788896036129
Soggetto: Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.25 kg
Un dettaglio del corpo umano in una imprecisata ora del giorno dove però la luce è diffusa o pure si proietta di lato a misurare volumi già così bene levigati dai passaggi di colore: con la nuda pelle o con la sagoma di un arto quando è modellata dal tessuto di una camicia leggera, di una maglia o pure di un morbido calzettone. Più delicato e meno ossessivo di Domenico Gnoli, il pittore Enrico Grasso espone così tutto un mondo di micro-immagini ricavate dalla pura osservazione di cui la sua mano intende essere il meticoloso registro evitando la minima oscillazione emotiva. Oggetto-corpo e oggetto-occhio tendono a combaciare nel risultato di una espressione confezionata quasi col fiato di un pennello che modula la superficie fino ad una levigatura di spazi giustapposti ed armonizzati nella forma-colore.
Vediamo per questo l'intarsio delle righe che ci sorprende al colpo d'occhio di un lembo di gonna, o camicetta appena sbottonata: e allora enuncia l'istante visivo di un elemento femminile senza volto che è prima di tutto lampo freddo di colore-luce e poi ritaglia forme in superficie per diagonali e angoli convessi, come in una simultanea di piani ravvicinati. Eccoli, i colori: nero, beige, bleu, motivi a strisce verticali e orizzontali, ricami ed ornamenti, in una geometria succedanea di cravatta-camicia gilet che fa da sfondo all'apparire di un braccio e di un seno appena prominente.
La descrizione di un simile dipinto esemplifica la variegata teoria visiva messa in scena da EnricoGrasso il cui maggior fascino consiste nella non banale ripetitività del motivo: giunture, bordi, chiusure lampo, bottoni, trine e legacci si alternano ai fregi e ai piccoli bracciali messi in luce come ad intarsi per sottolineare il contorno di braccia-gambe-caviglie-polsi-capezzoli-unghie-mani con la loro sensibile corporeità rielaborata da un teleobiettivo.
Ed è proprio questa "elegia del corpo" senza storia...
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