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Francis Bacon

De Luca Editori d'arte

Roma, 2005; br., pp. 90, 16 ill. col., cm 13x21.
(Riflessioni. 1).

collana: Riflessioni

ISBN: 88-8016-647-6 - EAN13: 9788880166474

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.16 kg


Francis Bacon (1909 - 1992 ), uno dei pittori "maledetti" del XX secolo, raccontato dalla penna di Lorenza Trucchi, una delle più insigni esponenti del panorama culturale e artistico italiano, dalla prospettiva dei loro incontri in cui ricordo personale e esegesi del genio vanno di pari passo. Originario di Dublino, Bacon si forma a Londra e a Berlino, dove ha modo di conoscere l'espressionismo e la pittura di Grosz, Dix e Beckmann. Tormentato nella vita e nella professione artistica, viaggia molto in Europa studiando la pittura dei grandi maestri di tutti i tempi, da Valasquez a Picasso. Lorenza Trucchi aveva precocemente riconosciuto la grandezza di Bacon, che esponeva in Italia, dopo una timida ma significativa apparizione alla Biennale del '54, in alcune delle più prestigiose Gallerie private, tra cui la "Roma - New-York Fondation" all'Isola Tiberina e la "Galleria dell'Obelisco"a Roma, pur non riuscendo a farsi apprezzare immediatamente da un vasto pubblico. Trucchi e Bacon si conobbero nel 1966 a Parigi, presentati dal direttore della Maeght presso cui Bacon inaugurava una personale, e di lì cominciò un'amicizia importante e discontinua scandita dai più importanti eventi artistici, in occasione dei quali i due personaggi avevano possibilità di incontrasi e discorrere di pittura e di cultura in generale. Bacon amava l'Italia, la sua storia e la sua arte, e vedeva in Michelangelo un maestro incontrastato e una fonte incessante di ispirazione, soprattutto di quell'angoscia esistenziale che anima le sue ultime opere. Una pubblicazione che si snoda continuamente sul piano critico e sul piano umano, imprescindibile chiave di lettura di un artista come Bacon che, più di altri, ha usato la tela per raccontare i fantasmi del suo spirito.

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