Diaspora
Edizioni del Faro
Trento, 2016; br., pp. 105, cm 13x20.
ISBN: 88-6537-523-X
- EAN13: 9788865375235
Testo in:
Peso: 0.2 kg
Diaspora "versus" autoctonia. La nascita di per sé non è ancora l'evento che decide l'autoctonia, giacché chi viene al mondo viene da un "altrove", per quanto ignoto esso sia; e dunque anche l'uscita dal ventre materno si configura come atto di migrazione, sempre accompagnato dal rischio di naufragio e annegamento. Nessun neonato sarebbe dei "nostri" per i sostenitori del diritto primario dell'autoctonia e dunque dovrebbe dichiarare le proprie generalità, lasciarsi identificare, in attesa che qualcuno decida se è autorizzato a rimanere. E non a caso al neonato si attribuisce un nome e un adulto, anche lui però migrante una volta, lo riconosce e lo accoglie. L'autoctonia è la condizione di chi, trascorso un certo tempo nello stesso luogo e avendo dimenticato la sua origine di "migrante", rivendica un diritto speciale rispetto a chi sopraggiunge. L'uomo è "naturaliter" animale migrante "ab origine" e l'autoctonia è l'invenzione di chi vorrebbe opporsi al movimento del la vita. L'autoctonia non è una categoria dello spirito, ma l'Europa sembra oggi aggrapparvisi di nuovo, dimenticando l'origine straniera della stessa figlia di Agenore, re di Tiro.