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La Viabilità della Sicilia in Età Romana

Congedo Editore

Galatina, 2004; br., pp. 421, ill. b/n, cm 21x28,5.
(Rivista di Topografia Antica. Supplementi. 2).
(Journal of Ancient Topography. Rivista di Topografia Antica. Suppl. II).

collana: Rivista di Topografia Antica. Supplementi

ISBN: 88-8086-559-5 - EAN13: 9788880865599

Soggetto: Cultura del Viaggio,Saggi e Studi sull'antichità,Urbanistica e Viabilità

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Luoghi: Italia,Sicilia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.78 kg


La ricostruzione della rete stradale dell'impero romano non può affrontarsi efficacemente che attraverso una serie di monografie regionali, ma senza chiudersi in un'ottica strettamente locale. Giovanni Uggeri si era già cimentato in questo tipo di ricerche con il volume su "La Viabilità Romana nel Salento" (Mesagne 1983). La Sicilia, al contrario di altre regioni e della stessa Sardegna, è pressoché priva di evidenze archeologiche ed epigrafiche (conserva una sola pietra miliare!) relative alla viabilità romana, che in questo caso è pertanto di ricostruzione particolarmente problematica. Il metodo adottato nel corso dell'indagine è quello interdisciplinare proprio della topografia antica, che si avvale di dati provenienti da disparate aree di ricerca, da quelle geologica, geografica e topografica, a quelle aerofotografica, archeologica, epigrafica, filologica, antiquaria, toponomastica, non escludendo il ricorso alle fonti medievali e a tradizioni e sopravvivenze moderne. Il riscontro sul terreno dei vari elementi indiziari e una prudente utilizzazione delle tracce sopravvissute hanno consentito la ricostruzione della rete viaria ufficiale esistente in Sicilia in età romana, anche se alcuni tracciati rimangono ipotetici. Ma senza la conoscenza di queste direttrici viarie, sia pure mal conservate, non sarebbe possibile comprendere appieno tante peculiarità della complessa vicenda storica siciliana. Dopo una premessa sui collegamenti del periodo della colonizzazione greca, l'A. analizza le fonti tecniche disponibili per la ricostruzione della rete stradale romana, soprattutto quelle itinerarie. Vengono quindi descritte le strade ufficiali: la più antica via Aurelia tra Palermo e Agrigento rivelata dal miliare di Corleone; la via Valeria della costa settentrionale tra Messina e Lilibeo descritta già da Strabone; la via Selinuntina da Lilibeo a Siracusa; la via Pompeia della costa ionica tra Siracusa e Messina; la via Elorina litoranea da Agrigento a Siracusa; infine le vie interne, tra le quali prevale quella da Termini a Catania su quella da Catania ad Agrigento. Un capitolo descrive gli esiti della viabilità romana nel medioevo. Il volume si conclude con una ricca bibliografia e un indice delle numerose località interessate dagli itinerari descritti.

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