Il codice De Folt. Cambiare linguaggio per l'insegnamento dell'informatica. Ediz. illustrata
Edizioni dell'Ateneo - Roma
Roma, 2006; br., pp. 400, ill. b/n, cm 15x22,5.
(Studi sull'Età Contemporanea).
collana: Studi sull'Età Contemporanea
ISBN: 88-8476-112-3
- EAN13: 9788884761125
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.84 kg
La terminologia informatica è fortemente pervasa di parole importate dalla lingua inglese che vengono percepite come tecniche, rendendo più difficoltoso l'apprendimento, in particolare da parte di esperti di altri campi disciplinari. Ciò costituisce un paradosso, dal momento che in inglese tali termini sono per lo più di uso corrente, e spesso introducono delle immagini informali che al contrario favoriscono la comprensione dei meccanismi informatici che descrivono. Il codice De Folt è una soluzione alternativa alla traduzione letterale in italiano di ogni termine, ormai resa impraticabile dall'uso comune. Esso prevede l'impiego di vignette umoristiche che si propongono di esplicitare meccanismi logici che sono impliciti in situazioni di vita reale, ricreando al contempo il clima informale e accogliente che aveva la terminologia inglese e che è andato perso nella trasposizione italiana. De Folt è contemporaneamente il cognome del protagonista (D. De Folt, dall'espressione "di default", importata dall'inglese nel gergo informatico italiano) e l'acronimo di Disegni Esplicativi per Formare con Opportuno Linguaggio alle Tecnologie. In questo lavoro l'autore, in un'ottica multidisciplinare che vuole porre in sinergia competenze diverse (matematiche, informatiche, didattiche e di pedagogia sperimentale), propone un nuovo approccio per la formazione informatica, e in particolare per il superamento di quelle barriere che spesso si determinano nei confronti della disciplina.