La Libertà Come Riconoscimento. Taylor Interprete di Hegel
Casa Editrice Il Prato
Saonara, 2012; br., pp. 288, ill., cm 11x18.
(I Cento Talleri. 50).
collana: I Cento Talleri
ISBN: 88-6336-188-6
- EAN13: 9788863361889
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
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Peso: 0.22 kg
È oggi possibile parlare di libertà come riconoscimento? La prospettiva hegeliana può ritenersi ancora valida? Il percorso delineato prende avvio da Hegel - esplorato dalla prospettiva di Charles Taylor - e da quanto egli sosteneva in relazione al riconoscimento, esposto nella dialettica del servopadrone, per poi passare alla sfera dell'eticità per vagliarne l'importanza e l'attualità che rivela ancora oggi. Il riconoscimento reciproco è un momento necessario, in quanto articolazione della capacità di mediare l'identità e la differenza, per giungere a vedere sé nell'altro. Il desiderio di essere riconosciuti funge quale fondamento stesso dell'eticità, della Sittlichkeit. Gli individui detengono importanza proprio se ineriscono alla sfera comunitaria, il terreno di una possibile realizzazione della libertà. Ma per Taylor la libertà hegeliana come riconoscimento, soprattutto all'interno dello stato da lui inteso, non è possibile. Basta pensare, infatti, all'io narcisista, caratterizzato dal processo di spersonalizzazione, che porta a una incapacità di forme strumentali di legame e di relazionalità. E l'illimitatezza e l'insicurezza sono i due aspetti che fanno da sfondo all'io moderno. Che cosa rimane da attuare? La possibilità di perseguire l'ideale dell'Illuminismo attraverso basi plausibili. L'umano deve essere aperto al mondo intero e al valore che lo forma, che consiste nel non ridursi a una visione "atomistica". Si tratta di una apertura agli altri uomini, attraverso la dimensione della dialogicità e dell'orientamento dell'identità