Shalanda. Il magico nell'animazione giapponese
Roma, 2019; br., pp. 224, ill., cm 24x17.
(Shibuya. 1).
collana: Shibuya
ISBN: 88-6776-648-1
- EAN13: 9788867766482
Soggetto: Fumetti
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Streghette, maghe, bambine che ricevono poteri magici e bacchette per trasformarsi, principesse di altri pianeti. Manga e anime sono affollati da personaggi dotati di facoltà straordinarie per nascita o "dono", tanto da aver dato vita a un vero e proprio genere, il maho shojo, che unisce elementi romantici a suggestioni fantastiche, creando un nuovo tipo di eroina, intraprendente, dinamica, "forte". E anche sexy, capace di affascinare il pubblico femminile per le inusitate prospettive e quello maschile per la "sorpresa" di dettagli di pelle e forme. Nella metamorfosi per assumere questa o quella veste, infatti, corpi e curve si offrono, spesso, allo sguardo degli osservatori. Non una semplice tendenza, ma un vero e proprio filone, che ha i suoi cardini in personaggi poi divenuti icona. Il 1966 è l'anno di "Sally la maga", prima serie del genere. Negli anni successivi, si moltiplicano soggetti ed eroine. A conquistare sguardi ed emozioni arrivano "Bia, la sfida della magia", "Ransie la strega", "Il magico mondo di Gigì", "L'incantevole Creamy", "Evelyn e la magia di un sogno d'amore", "Magica magica Emi", "Sailor Moon" e molte altre. Tutte straordinarie, "magiche" e, soprattutto, di successo. L'analisi del magico nell'animazione nipponica, tra eroine, serie tv e desideri nei decenni. Dagli anni Sessanta a oggi, l'animazione propone la magia come "soluzione" a problemi personali e sfide globali, raccontando così l'evoluzione di fantasie e prospettive. La magia continua a nutrire i nostri desideri.