Calcio e TV. Stereotipi di genere e prospettive educative
Milano, 2014; br., pp. 208.
(Pedagogia Sociale, Storia dell'Educazione e Letteratura per l'Infanzia. 9).
(Pedagogia sociale, Storia dell'ed. e let. 9).
collana: Pedagogia Sociale, Storia dell'Educazione e Letteratura per l'Infanzia
ISBN: 88-204-9880-4
- EAN13: 9788820498801
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Peso: 0.346 kg
La riflessione pedagogica sul ruolo dei media nello sviluppo cognitivo-strutturale e affettivo-emozionale dei soggetti in formazione è riconducibile prevalentemente a due macro-aree: da un lato la linea di intervento che considera il teleschermo uno strumento utile ad accrescere lo sviluppo critico degli individui, dall'altro, la consapevolezza di un dispositivo autoreferenziale, portavoce di interessi privati che ne stravolgono il ruolo di congegno pubblico finalizzato al progresso della comunità civile. Una possibile soluzione a questo dissidio è una prospettiva critica e femminista, nella quale l'utilizzo del supporto audiovisivo nella scuola - luogo di socializzazione caratterizzato da un forte coinvolgimento emotivo - sia subordinato alla valorizzazione della relazione, dello scambio e della comunicazione. In tale direzione, il volume indaga il ruolo degli stereotipi di genere nella televisione italiana, a partire da una riflessione sulla nozione di maschilità nelle trasmissioni calcistiche. Qui la spettacolarizzazione del corpo maschile è sintomatica di una virilità sinonimo di concorrenza, di competitività e di conformismo, identificabile nei cliché della coppia calciatore-velina, o in quello dell'allenatore, personaggio paterno protettivo e dominante, dotato di autoritarismo e finanche di quel nazionalismo ormai fortemente in crisi soprattutto tra le nuove generazioni.