Genealogia della russofobia. Custine, Donosco Cortés e il dispotismo russo
Lithos Editrice
Roma, 2012; br., pp. 175, ill.
(Laboratorio Est/Ovest. 11).
collana: Laboratorio Est/Ovest
ISBN: 88-97414-38-9
- EAN13: 9788897414384
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Extra Europa
Testo in:
Peso: 0.84 kg
Dalle opere di Astolphe de Custine e di Juan Donoso Cortés si può trarre la genealogia della russofobia, quale archeologia dell'etero-immagine della Russia considerata secondo le categorie dell'imagologia. Collocate nel contesto della prospettiva rovesciata dell'imagerie culturelle e politica del XIX secolo, tali opere fanno emergere, nel loro specchio deformante grottesco e caricaturale, immagini stereotipate, miraggi e spettri che hanno avuto un'esistenza durevole al di là dell'epoca nella quale sono stati forgiati. Custine e Donoso Cortés si trovarono, infatti, al centro di quel conflitto imagologico che, nella prima metà del XIX secolo, contrappose l'autocoscienza europea e quella russa. La "Russie en 1839" suscitò una controversia nella quale furono coinvolte personalità eminenti della cultura russa come Herzen e Dostoevskij. La visione apocalittica della rivoluzione del 1848 di Donoso Cortés suscitò la vis polemica di Herzen, che contrappose all'escatologia negativa del pensatore spagnolo il sogno di barbarie del socialismo russo.