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Quando i rifiuti diventano arte. TRASH rubbish mongo

Skira

Milano, 2006; br., pp. 180, 168 ill. b/n, 81 ill. col., cm 15x21.
(Skira Paperbacks).

collana: Skira Paperbacks

ISBN: 88-7624-727-0 - EAN13: 9788876247279

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.53 kg


Perché gli artisti hanno adoperato e adoperano i rifiuti? Rifiuti inglobati, fotografati, "trattati", enfatizzati, mimetizzati o "corretti", ma che pur sempre rifiuti sono, cioè oggetti da pattumiera e da discarica. Guardando i sacchi di Burri o i particolari dei cadaveri fotografati da Serrano può accadere di rammentare la voce di Cathy Berberian, capace di mescolare partiture colte e "pezzi" popolari; di riascoltare una composizione di Paolo Castaldi; di ripensare a certe sequenze cinematografiche di Abel Ferrara o a taluni collage vocali di Meredith Monk: accorgersi quindi che la cultura degli ultimi cento anni è gremita di recuperi, riusi e contaminazioni, di lacerti, frammenti, scarti, "rumori". Recuperare e conservare i rifiuti, cercare di trattenerli, di farli sopravvivere strappandoli al vuoto, al nulla, alla dissoluzione cui sono destinati, il voler lasciare un'orma, una traccia, un indizio per chi resta, tocca una dimensione psicologica che è anche politica.

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